Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38010 del 13 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:38010PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato e il pericolo di inquinamento probatorio, unitamente alla gravità della condotta illecita, possono giustificare l'applicazione della misura cautelare più afflittiva della custodia in carcere, anche in assenza di precedenti penali dell'indagato e nonostante la sua giovane età e situazione familiare, qualora tali esigenze cautelari non possano essere adeguatamente soddisfatte da misure meno gravose come gli arresti domiciliari, anche con l'uso del braccialetto elettronico. La valutazione della sussistenza di tali esigenze cautelari rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, la cui motivazione non deve essere inficiata da manifesta illogicità o contraddittorietà con gli atti del procedimento, senza che rilevi la mera riproposizione di considerazioni di fatto già esaminate e disattese.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VECCHIO Massimo - Presidente

Dott. SANDRINI Enrico Giusepp - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. MINCHELLA Antonio - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 1418/2015 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 04/11/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROCCHI GIACOMO;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. ORSI Luigi, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Palermo rigettava la richiesta di riesame proposta da (OMISSIS) avverso quella del G.I.P. del Tribunale di Trapani…

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