Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24583 del 18 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:24583PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la fondatezza dei motivi di ricorso avverso la sentenza di condanna per il reato di violenza sessuale di cui all'art. 609-bis, comma 3, c.p., afferma che: 1) La motivazione della sentenza impugnata in ordine all'attendibilità della persona offesa, pur in presenza di alcune imprecisioni nel racconto dovute al forte stato di agitazione iniziale, risulta logica e congruente, tenuto conto della solidità dei riscontri esterni e della credibilità complessiva della vittima, anche alla luce delle dichiarazioni del medico curante che ne ha attestato la maturità e la consapevolezza, pur in presenza di un lieve deficit intellettivo. 2) L'esclusione della causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p. è corretta, in quanto la condotta è stata posta in essere nei confronti di una persona notevolmente più giovane e in condizioni di inferiorità per il lieve deficit intellettivo, circostanze che ostano all'applicazione di tale istituto. 3) La costituzione di parte civile è stata correttamente ritenuta ammissibile, in quanto il nesso tra le conseguenze pregiudizievoli per la parte offesa ed il reato è stato adeguatamente indicato, mentre la mancata presentazione delle conclusioni scritte non comporta la revoca tacita della costituzione. 4) Il diniego delle attenuanti generiche è congruamente motivato, in quanto il giudice di merito ha adeguatamente valutato il fatto nella sua complessità, senza fare riferimento a mere "voci correnti", ritenendo che non ricorressero elementi tali da giustificare una speciale benevolenza in favore dell'imputato. 5) Il mancato esame della richiesta di sospensione condizionale della pena non costituisce vizio di motivazione, in quanto l'interessato non aveva formulato alcuna specifica richiesta al riguardo in sede di appello. 6) La determinazione della pena nel minimo edittale, pur con la riduzione per il rito abbreviato, risulta adeguatamente motivata in relazione alla gravità della condotta e alle condizioni di inferiorità della vittima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMORESANO Silvio - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/01/2015 della Corte di Appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CERRONI Claudio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CANEVELLI Paolo, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito per l'imputato l'avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENU…

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