Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31163 del 28 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31163PEN

Massima

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Il medico responsabile del raggruppamento di medicina generale di una casa di cura, in concorso con l'amministratore delegato e il direttore sanitario, risponde penalmente per il reato di falso ideologico in atto pubblico qualora attesti falsamente nelle cartelle cliniche dei pazienti la loro dimissione, mentre gli stessi sono contestualmente ricoverati in altro reparto della stessa struttura, al fine di aggirare la "penalizzazione" della retribuzione a cifra fissa e ottenere il pagamento a tariffa giornaliera, indipendentemente dall'assenza di intento di conseguire un utile personale e dalla correttezza del trasferimento dei pazienti per le loro condizioni terminali, atteso che il falso, consapevolmente adottato, integra l'immutatio veri e l'indebita locupletazione della casa di cura, senza che rilevi l'eventuale pronuncia assolutoria per il reato di truffa, in quanto il reato di falso è caratterizzato dal dolo generico e prescinde da qualsivoglia intento o finalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. RE. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 18/04/2008 CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. AMATO ALFONSO;

udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Enrico Delehaye, che ha concluso per il rigetto;

udito il difensore avv. Ronfani A..

MOTIVI DELLA DECISIONE

Tr. Re. e' stato con…

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