Il provvedimento di decadenza di una concessione demaniale marittima può essere legittimamente adottato dall'amministrazione comunale sulla base di tre autonome e distinte ragioni: la morosità nel pagamento dei canoni concessori, l'occupazione senza titolo di una porzione di area demaniale ulteriore rispetto a quella oggetto di concessione, nonché l'esistenza di opere edilizie abusive realizzate sul demanio marittimo. Ciascuna di tali circostanze, ove accertata, è idonea a giustificare in via autonoma il provvedimento di decadenza, ai sensi dell'art. 49, comma 3, della l.r. 13/2007 e dell'art. 47 del Codice della Navigazione. Pertanto, la legittimità di anche una sola di tali ragioni è sufficiente a consolidare il provvedimento di decadenza, determinando altresì la carenza di interesse del concessionario a contestare il diniego della domanda di condono edilizio, non potendo questi più vantare alcun titolo sull'area demaniale oggetto di concessione. L'eventuale errore di fatto del giudice nell'omessa percezione di documenti prodotti dalla parte ricorrente non è decisivo ai fini della decisione, qualora esso non sia idoneo ad inficiare la legittimità di almeno una delle autonome ragioni poste a fondamento del provvedimento di decadenza.