Il diniego di nulla osta in sanatoria per opere edilizie realizzate in difformità dal progetto approvato è legittimo quando risulti adeguatamente motivato in relazione al grave pregiudizio che tali opere determinano sulle valenze paesistiche della zona vincolata, indipendentemente dal fatto che la richiesta di sanatoria sia stata presentata ai sensi della legge regionale n. 37/1985 ovvero della legge nazionale n. 724/1994. L'amministrazione competente, nel valutare la concessione del nulla osta in sanatoria, deve considerare gli specifici elementi di fatto e di diritto relativi all'abuso edilizio, senza che possa trovare applicazione una sorta di "autorizzazione in bianco" a realizzare abusi fino a una determinata percentuale della costruzione regolare. La motivazione del diniego di nulla osta, pur se sintetica, deve risultare congrua e coerente con il quadro normativo di riferimento, senza necessità di una puntuale e analitica confutazione di tutte le argomentazioni difensive del privato.