Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48039 del 14 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:48039PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura quando l'agente compie atti idonei e diretti in modo non equivoco a commettere un delitto, anche se non lo realizza per cause indipendenti dalla sua volontà. L'idoneità e l'univocità degli atti devono essere valutate ex ante, tenendo conto delle intrinseche connotazioni dell'atto stesso, della concreta situazione ambientale in cui è stato posto in essere, della connotazione storica del fatto, delle sue effettive implicazioni con riferimento alla posizione dell'agente e del destinatario della condotta, nonché del suo significato alla luce delle consuetudini locali, a prescindere dalla capacità di resistenza dimostrata dalla vittima. Nei reati di danno a forma libera, la desistenza volontaria è configurabile solo nella fase del tentativo incompiuto, mentre una volta che siano posti in essere gli atti da cui origina il meccanismo causale capace di produrre l'evento, al più può operare la diminuente del recesso attivo, qualora il soggetto tenga una condotta attiva che valga a scongiurare l'evento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS), contro l'ordinanza del 26/05/2016 del Tribunale di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. RAGO G.;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. STABILE Carmine, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita';
udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1. (OMISSIS), a me…

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