Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, nell'esercizio della propria giurisdizione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'obbligo di astensione per incompatibilità, previsto dalla normativa per gli amministratori locali in relazione alla partecipazione alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti loro interessi, non si estende automaticamente ai dipendenti comunali tecnici incaricati della redazione del piano regolatore generale, in assenza di prova della sussistenza di un concreto interesse personale contrastante con quello dei cittadini. Tale obbligo di astensione è infatti correlato all'esercizio di poteri decisionali, non rinvenibile in capo a figure tecniche incaricate di meri compiti di supporto o di redazione del progetto di piano. 2. L'Amministrazione comunale gode di ampia discrezionalità nella scelta di procedere all'adozione di un nuovo piano regolatore generale, anche in presenza di uno strumento urbanistico previgente ancora vigente, senza che ciò richieda una specifica motivazione, salvo il caso in cui la precedente destinazione avesse già trovato concreta attuazione in piani esecutivi approvati o adottati, così da aver ingenerato un'aspettativa qualificata alla sua conservazione. 3. Nel procedimento di formazione di un piano regolatore, le valutazioni ambientali (VAS e VINCA) non devono necessariamente essere completate prima dell'approvazione dello schema di massima, essendo sufficiente che siano concluse entro la data di approvazione definitiva del piano, come previsto dalla normativa di settore. 4. L'eventuale illegittimità del provvedimento regionale di approvazione del piano regolatore comunale, ove non incida direttamente sulla posizione giuridica dei ricorrenti, non determina l'accoglimento dell'impugnativa, essendo necessario che gli stessi dimostrino l'effettiva lesione dei propri interessi derivante dalle modifiche introdotte in sede di approvazione.