Cassazione penale Sez. II sentenza n. 7217 del 14 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:7217PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso dal privato in atto pubblico, mediante dichiarazioni mendaci in una domanda preordinata ad ottenere un effetto giuridico, integra il reato di cui all'art. 483 c.p., a prescindere dalla facilità di riconoscimento della falsità, essendo sufficiente la consapevolezza di agire contro il dovere giuridico di dichiarare il vero. Inoltre, l'induzione in errore rilevante ai fini del reato di truffa di cui all'art. 640 c.p. non è esclusa dalla possibilità per l'extracomunitario di acquisire la cittadinanza attraverso le procedure previste dalla legge, né dalla mancanza di diligenza della persona offesa nel controllo successivo alla domanda, essendo sufficiente che l'artificio o il raggiro siano astrattamente idonei a sorprendere l'altrui buona fede, indipendentemente dall'effettiva ingenuità della vittima. Pertanto, la pronuncia di proscioglimento fondata su tali erronei presupposti deve essere annullata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe M - Presidente

Dott. GENTILE D. - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI BOLOGNA;

nei confronti di:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3263/2006 GIP TRIBUNALE di ((omissis)), del 08/08/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Letto il parere del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

Letti il ricorso ed i motivi formulati.

CONSIDERATO IN FATTO

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