Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12006 del 1 aprile 2022

ECLI:IT:CASS:2022:12006PEN

Massima

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Il giudice cautelare, nel valutare l'idoneità della misura degli arresti domiciliari a soddisfare le esigenze cautelari di cui all'art. 274, comma 1, lett. c) c.p.p., è tenuto a motivare in modo specifico sull'inadeguatezza di tale misura, anche se rafforzata dall'utilizzo del braccialetto elettronico, in relazione al pericolo di reiterazione del reato, quando tale pericolo non sia parametrato al rischio di allontanamento dal domicilio, bensì alla concreta possibilità di mantenere i contatti con l'organizzazione criminale di riferimento, in ragione della gravità e delle modalità di commissione del fatto, nonché della personalità dell'indagato. Pertanto, il giudice cautelare non è tenuto a motivare ulteriormente sull'inidoneità del braccialetto elettronico, in quanto tale misura, pur essendo astrattamente idonea a impedire gli spostamenti dell'indagato, non risulta comunque adeguata a interrompere i collegamenti con l'organizzazione criminale, che possono essere mantenuti anche a distanza attraverso l'utilizzo di mezzi tecnologici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. DI NICOLA Vito - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. CERRONI Claudio - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16-11-2021 del tribunale della liberta' di Roma;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi trattati ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8;
udita la relazione del Consigliere DI NICOLA Vito;
Letta la requisitoria del Procuratore Generale, PRATOLA Gianluigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per la cassazione dell'ordinan…

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