Consiglio di Stato sentenza n. 221 del 2016

ECLI:IT:CDS:2016:221SENT

Massima

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Il titolare di un'attività commerciale su area pubblica, privo di un valido titolo autorizzativo, non può vantare alcuna posizione legittimante per impugnare gli atti amministrativi di sospensione e revoca dell'autorizzazione, nonché i piani e regolamenti comunali che disciplinano il commercio su aree pubbliche. L'Amministrazione è legittimata a adottare i provvedimenti sanzionatori di sospensione, revoca e sgombero nei confronti dell'occupante abusivo, senza necessità di particolari formalità procedimentali, in quanto la carenza di un idoneo titolo autorizzativo esclude qualsiasi posizione giuridica tutelabile. L'annullamento giurisdizionale di un provvedimento comunale che aveva concesso un'autorizzazione in contrasto con la pianificazione vigente comporta la reviviscenza degli atti di pianificazione precedenti, rendendo inefficaci le autorizzazioni incompatibili rilasciate in precedenza. L'occupante abusivo di un'area pubblica non può far valere vizi formali o procedimentali dei provvedimenti sanzionatori adottati nei suoi confronti, in quanto la mancanza di un titolo legittimante l'attività commerciale esercitata rende irrilevanti tali profili di illegittimità. L'Amministrazione, in presenza di un'occupazione abusiva di suolo pubblico, ha il dovere di adottare i provvedimenti di sospensione, revoca e sgombero, senza che l'interessato possa far valere pretese risarcitorie per i danni conseguenti all'esecuzione di tali atti, in quanto non possono essere considerati ingiusti i danni derivanti dall'esecuzione di provvedimenti legittimi.

Sentenza completa

N. 02501/2015
REG.RIC.

N. 00221/2016REG.PROV.COLL.

N. 02501/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2501 del 2015, proposto dal signor Francesco Martucci, quale titolare dell’omonima ditta, rappresentato e difeso dagli avvocati Massimo Carlin e Federica Scafarelli, con domicilio eletto presso l’avvocato Federica Scafarelli in Roma, via Giosuè Borsi, n. 4;

contro

Il Comune di Cassano allo Ionio, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Vittorio Cavalcanti, con domicilio eletto presso l’avvocato Nicola Laurenti in Roma, via Francesco Denza, n. 50/1;

nei confronti di

Il signor Eduardo Valente, non costituitosi nel secondo grado del giudizio;

per la ri…

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