Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 6752 del 11 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:6752PEN

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale per il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti può essere desunta da un complesso di elementi probatori, tra cui il contenuto delle conversazioni telefoniche intercettate, i dati relativi al posizionamento delle utenze telefoniche degli imputati in prossimità dei luoghi dei furti, gli esiti dei sequestri e le dichiarazioni degli imputati, anche se non emerge un'organizzazione criminale dotata di stabilità e mezzi organizzativi, essendo sufficiente la prova di un accordo criminoso formatosi di volta in volta. La valutazione della prova deve essere unitaria e non parcellizzata, considerando ogni singolo fatto e il loro insieme in modo armonico e consonante, senza limitarsi a una lettura alternativa di singoli elementi probatori. Il giudizio di responsabilità penale non può essere sindacato in sede di legittimità se la motivazione della decisione di merito è logica e coerente, senza vizi di travisamento della prova. La ricettazione può essere provata anche in assenza dell'accertamento giudiziale della commissione del reato presupposto, essendo sufficiente la prova logica dell'illecita provenienza del bene. Inoltre, l'obbligo di motivazione sulla sussistenza della recidiva facoltativa è assolto con il riferimento all'accresciuta pericolosità sociale dell'imputato desunta dalla numerosità dei reati commessi, dalle modalità esecutive e dal carattere organizzato delle azioni criminose.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO Francesco - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. MARINELLI Felicetta - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

2. (OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

3. (OMISSIS), N. IL (OMISSIS)

avverso la sentenza n. 213/2011 pronunciata dalla Corte di Appello di Firenze del 6/7/2011;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Salvatore Dovere;

udite le conclusioni del P.G. Dott. Oscar Cedrangolo, che ha chiesto il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS) venivano condannati dal Tribunale di Firenze per…

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