Cassazione penale Sez. III sentenza n. 42001 del 8 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:42001PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati in materia di stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede, oltre all'esistenza di un accordo criminoso volto alla realizzazione di una serie indeterminata di delitti, anche la predisposizione di una struttura organizzata e stabile, con l'impiego coordinato di mezzi e persone, che consenta la concreta attuazione del programma criminoso. Tale elemento strutturale, che distingue il reato associativo dalla mera compartecipazione in una serie di reati continuati, non può essere desunto dalla sola esistenza di una "piazza di spaccio", dalla stabilità dei canali di approvvigionamento, dalla ripartizione di compiti tra i concorrenti o dalla presenza di un soggetto in posizione direttiva, in assenza di ulteriori indici rivelatori di una effettiva e permanente organizzazione finalizzata alla commissione di un numero indeterminato di delitti. La semplice predisposizione di mezzi e modalità per la realizzazione di singole condotte di detenzione e spaccio di stupefacenti, ancorché ripetute e coordinate tra più soggetti, non è sufficiente a integrare gli estremi del reato associativo, richiedendosi invece la prova di una struttura organizzativa stabile e permanente, con ruoli e funzioni definiti, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. SOCCI ((omissis)) - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 210/21 della Corte di appello di Potenza del 1 aprile 2021;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e i ricorsi introduttivi;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
sentito il PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PRATOLA Gianluigi, il quale ha concluso chiedendo la …

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