Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 1943 del 2018

ECLI:IT:TARPA:2018:1943SENT

Massima

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Il Comune può legittimamente annullare in autotutela una concessione edilizia tacitamente assentita quando risulti che il titolo abilitativo sia stato ottenuto sulla base di una falsa rappresentazione dello stato effettivo dei luoghi negli elaborati progettuali, senza necessità di esternare particolari ragioni di pubblico interesse, in quanto tale interesse è in re ipsa nel caso di ritiro di un titolo abilitativo a fronte di una rappresentazione dolosa o colposa della realtà da parte del destinatario, risultata rilevante o decisiva ai fini del provvedimento autorizzativo. In tali circostanze, l'affidamento del privato non può essere considerato incolpevole, atteso che non può essere tutelato l'affidamento di chi abbia fornito false dichiarazioni alla Pubblica Amministrazione o se ne sia consapevolmente giovato, mentre sussiste l'affidamento tutelabile della Pubblica Amministrazione che passa attraverso l'accertamento di un comportamento improntato ai canoni della lealtà e della salvaguardia, tipici della buona fede, in capo al privato. Inoltre, il parere preventivo della Soprintendenza è dovuto ai fini dell'art. 55 della L.R. 71/78 per gli interventi edilizi che comportino la modifica dell'aspetto esteriore degli edifici classificati come "Netto Storico" dalla Variante Generale al P.R.G., indipendentemente dalla sottoposizione a vincolo paesaggistico o culturale, e il suo mancato rilascio legittima il diniego di condono. Infine, non sussiste un legittimo affidamento in capo al responsabile dell'abuso o al suo avente causa nonostante il decorso del tempo dal commesso abuso, né si richiede una motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/09/2018

N. 01943/2018 REG.PROV.COLL.

N. 01964/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1964 del 2017, proposto da Angiola De Maria, rappresentata e difesa dagli avvocati Cristiano Bevilacqua e Luigi Marcello Vizzini, con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. Cristiano Bevilacqua in Palermo, via Giovanni Campolo, 72;

contro

- il Comune di Palermo, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. Giuseppe Natale, con domicilio eletto in Palermo, piazza Marina, 39, presso gli uffici dell’Avvocatura comunale;

per l'annullamento

previa sospensione dell'efficacia,

quanto al ricorso introduttivo

- del provvedimento n. 14 prot. 133860 d…

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