Cassazione penale Sez. II sentenza n. 3182 del 23 gennaio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:3182PEN

Massima

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Il reato di appropriazione indebita si configura anche quando l'agente, pur avendo ricevuto il bene in custodia a titolo di prova finalizzata all'acquisto, ne faccia un uso indebito e personale, eccedendo completamente i limiti del titolo in virtù del quale deteneva il bene, comportandosi come se ne fosse il proprietario. In tali casi, la tardiva restituzione del bene non ha alcun rilievo, in quanto il reato si perfeziona al momento dell'impossessamento, sia pur temporaneo, del bene da parte dell'agente. L'accertamento dell'elemento soggettivo del reato, basato sulla valutazione delle prove e dei fatti, rientra nella discrezionalità del giudice di merito, il cui sindacato in sede di legittimità è limitato alla verifica della logicità e della coerenza della motivazione, senza possibilità di sovrapporre la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1107/2010 CORTE APPELLO SEZ. DIST. di TARANTO, del 09/10/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 28/11/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale, dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il Difensore, Avv. (OM…

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