Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1769 del 14 gennaio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:1769PEN

Massima

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Il riconoscimento della persona offesa e la titolarità dell'autovettura utilizzata per la fuga costituiscono elementi probatori sufficienti per l'accertamento della responsabilità penale degli imputati per il reato di concorso in furto pluriaggravato, anche in assenza di ulteriori riscontri, purché la motivazione della sentenza di condanna indichi in modo logico e coerente il significato dimostrativo attribuito a tali elementi di prova dal giudice di merito, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di fatto. Il sindacato di legittimità sulla motivazione è infatti limitato al riscontro dell'esistenza di un apparato argomentativo logico, senza possibilità di verificare la rispondenza della motivazione alle acquisizioni processuali, salvo che non emerga un vizio di motivazione "evidente" e "percepibile ictu oculi".

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. ROTEL((omissis))rio - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. BA. , N. IL (OMESSO);

GR. LA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA CORTE APPELLO di VENEZIA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DIDONE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. SALZANO Francesco, che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ma. Ba. e Gr. La. ricorrono per…

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