Il mancato rispetto del termine di 60 giorni previsto dall'art. 5, comma 4, del d.lgs. n. 286 del 1998 per la presentazione della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno non comporta automaticamente l'irricevibilità o il rigetto della stessa, ma impone all'amministrazione di verificare la sussistenza di valide ragioni di forza maggiore che abbiano impedito l'osservanza del termine. Tuttavia, in assenza di tali giustificazioni, il ritardo nella presentazione della domanda di rinnovo può legittimare il diniego del rinnovo stesso, in quanto la previsione di tale termine risponde a esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, consentendo all'autorità di pubblica sicurezza di verificare tempestivamente i requisiti del titolo dello straniero a soggiornare in Italia e di localizzarlo ai fini del riscontro della sua permanenza. Pertanto, l'amministrazione, a fronte di una domanda di rinnovo presentata tardivamente, deve valutare le ragioni del ritardo, potendo legittimamente respingere l'istanza qualora non sussistano valide giustificazioni per il mancato rispetto del termine di legge.