Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17656 del 24 aprile 2009

ECLI:IT:CASS:2009:17656PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la legittimità di un provvedimento cautelare, non deve sostituire la propria valutazione di merito a quella del giudice di merito, ma deve limitarsi a verificare se la motivazione del provvedimento impugnato sia compatibile con il senso comune e con i limiti di una plausibile opinabilità di apprezzamento, senza poter censurare la ricostruzione dei fatti operata dal giudice di merito, purché essa sia sorretta da una motivazione logica e non contraddittoria. Pertanto, il ricorso per cassazione è inammissibile quando le doglianze del ricorrente si risolvono nella mera prospettazione di una diversa valutazione delle circostanze esaminate dal giudice di merito, superando i limiti cognitivi della Corte di Cassazione, la quale deve fare riferimento solo all'eventuale mancanza, illogicità o contraddittorietà della motivazione. Inoltre, in tema di esigenze cautelari, il pericolo di reiterazione del reato può essere desunto dai criteri stabiliti dall'art. 133 c.p., tra i quali rientrano le modalità e la gravità del fatto nonché i precedenti penali dell'indagato, senza che sia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura cautelare diversa dalla custodia in carcere.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. IASILLO Adriano - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Si. Si. , (n. L'(OMESSO));

avverso l'ordinanza del Tribunale di Bari, in data 22/09/2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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