Il passaggio di un bene demaniale al patrimonio disponibile dell'ente pubblico proprietario richiede un espresso provvedimento di sdemanializzazione, ai sensi dell'art. 829 c.c., che ne attesti il venir meno della destinazione pubblica e la conseguente sottrazione al regime proprio del demanio. Tale provvedimento, finalizzato a rendere trasparente e meditata la scelta di qualificare l'immobile come patrimoniale, non può essere desunto implicitamente dalla semplice deliberazione di cessione del bene a privati, pena la vanificazione della distinzione tra beni demaniali e beni del patrimonio disponibile. Pertanto, la cessione di una porzione di strada comunale, in assenza di un previo atto di sdemanializzazione, si pone in contrasto con la disciplina codicistica e determina l'illegittimità del provvedimento di alienazione. Inoltre, la delibera di cessione deve essere sorretta da un'adeguata istruttoria che accerti la non utilizzabilità dell'area pubblica oggetto di permuta, in conformità ai criteri stabiliti dalla stessa amministrazione comunale in precedenti atti di indirizzo, nonché dalla congruità dell'operazione sotto il profilo dell'interesse pubblico, senza avvantaggiare ingiustificatamente il privato cessionario a fronte dell'acquisizione di un'area inidonea all'uso pubblico. Il mancato rispetto di tali presupposti integra un vizio di eccesso di potere per difetto di istruttoria e di motivazione.