Cassazione penale Sez. V sentenza n. 39770 del 2 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:39770PEN

Massima

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Il reato di diffamazione è configurabile quando l'espressione utilizzata, valutata nel suo significato oggettivo e nel contesto in cui è stata pronunciata, risulta idonea a ledere l'onore e la reputazione di una persona determinata o di un ente collettivo individuabile, anche se non espressamente nominato, in quanto rappresentativo di un interesse unitario e indivisibile. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessaria l'indicazione nominativa del soggetto offeso, essendo sufficiente che lo stesso sia individuabile attraverso gli elementi della fattispecie concreta, quali la natura e la portata dell'offesa, le circostanze narrate e i riferimenti personali e temporali. Il diritto di critica, che scrimina la condotta altrimenti diffamatoria, è superato quando le espressioni utilizzate, per la loro gravità e inutile umiliazione, travalicano i limiti della continenza e della proporzionalità rispetto all'oggetto della critica, risultando mere aggressioni verbali prive di un serio fondamento argomentativo. Il dolo del reato di diffamazione è integrato dal dolo generico, che può anche assumere la forma del dolo eventuale, essendo sufficiente la consapevolezza dell'uso di parole ed espressioni socialmente interpretabili come offensive, indipendentemente dalle convinzioni personali dell'autore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. BELMONTE Maria T. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/06/2022 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MATILDE BRANCACCIO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore MARIA FRANCESCA LOY che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
uditi i difensori delle parti civili:
l'avvocato (OMISSIS), il quale si riporta alle conclusioni che deposita, unitamente alla nota sp…

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