Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13779 del 22 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:13779PEN

Massima

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La diffamazione commessa mediante l'invio di una lettera riservata, contenente apprezzamenti offensivi nei confronti di un pubblico ufficiale, non è scriminata dalla provocazione, ove il fatto ingiusto lamentato dal mittente non risulti ictu oculi privo di qualsiasi giustificazione normativa o di regole comunemente accettate, e il pubblico ufficioso si sia dimostrato diligente nell'adempimento dei propri doveri d'ufficio. In tali casi, la condotta del mittente non può essere considerata razionalmente e giustificatamente erroneamente provocata, essendo il suo comportamento diffamatorio connotato da intenzionalità e mancanza di proporzione rispetto all'asserito fatto ingiusto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 38/2010 TRIBUNALE di CAGLIARI, del 30/06/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IZZO Gioacchino, che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 30.6.2011, il tribunale di Cagliari ha confermato la sentenza 9.2…

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