La mancata allegazione e prova del danno da parte del ricorrente comporta il rigetto della domanda risarcitoria proposta dinanzi al giudice amministrativo. Infatti, la domanda di risarcimento dei danni conseguenti all'illegittima attività della pubblica amministrazione è soggetta al principio dell'onere della prova di cui all'art. 2697 c.c., per cui spetta al danneggiato fornire in giudizio la prova di tutti gli elementi costitutivi della fattispecie risarcitoria, e quindi della concreta sussistenza del danno di cui si invoca il ristoro per equivalente monetario. La mera enunciazione generica della sussistenza di un pregiudizio, senza la relativa prova, non è sufficiente a integrare l'elemento del danno ai fini del riconoscimento del risarcimento. Inoltre, il giudice non può sopperire al mancato assolvimento dell'onere probatorio con una valutazione equitativa ai sensi dell'art. 1226 c.c., atteso che tale istituto trova applicazione solo in caso di impossibilità o difficoltà di una precisa prova sull'ammontare e sull'entità del danno subito. Pertanto, in assenza della prova del danno, la domanda risarcitoria deve essere rigettata, ferma restando la possibilità per il ricorrente di fornire in un successivo giudizio la relativa dimostrazione.