Cassazione penale Sez. II sentenza n. 18186 del 13 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:18186PEN

Massima

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Il reato di ricettazione non può essere contestato all'imputato che sia responsabile del reato presupposto, in quanto la creazione del falso documento utilizzato è stata resa possibile proprio dal suo apporto. Pertanto, quando l'agente abbia fornito i dati essenziali per la contraffazione del documento, egli non può essere considerato ricettatore, essendo concorrente nel reato di falsificazione. Inoltre, ai fini della decorrenza del termine per la proposizione della querela, è necessario che la persona offesa abbia avuto conoscenza precisa, certa e diretta del fatto, in modo da essere in possesso di tutti gli elementi di valutazione necessari per determinarsi; l'onere della prova dell'intempestività della querela incombe su chi la allega e non può essere basato su semplici presunzioni o supposizioni, ma richiede una prova contraria rigorosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. ((omissis)) del foro di Reggio Calabria nell'interesse di Qu. Se. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Reggio Calabria, sezione penale, in data 12/12/2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. ((omissis));

Udita la requisitoria del sostituto Procuratore Generale, Dr. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo annullamento senza rinvio per l'articolo 648 c.p., rigetto nel resto, atti al…

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