Il Comune è tenuto a riesaminare, in conformità al giudicato formatosi sulla sentenza del TAR Puglia n. 698/2012, l'istanza presentata ai sensi dell'art. 38 o, in subordine, dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001, relativa a un progetto di variante teso ad emendare il permesso di costruire precedentemente annullato, adottando entro 30 giorni un nuovo provvedimento esplicito e motivato. Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, può valutare le opzioni decisionali più opportune in relazione all'istanza di regolarizzazione del titolo edilizio annullato, purché nel rispetto dei principi e dei limiti fissati dalla sentenza passata in giudicato. Le modifiche progettuali apportate, avendo una consistenza modesta e non comportando mutamenti sostanziali, possono essere oggetto di nuova valutazione da parte del Comune ai fini dell'applicabilità dell'art. 38 del D.P.R. n. 380/2001, senza la necessità di rinnovare l'acquisizione di autorizzazioni e nulla osta già rilasciati in precedenza. Il Comune è tenuto a provvedere in conformità alla normativa vigente, anche se sopravvenuta rispetto alla sentenza di annullamento, nel rispetto del giudicato formatosi sulla sentenza del TAR Puglia n. 698/2012.