Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20453 del 16 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:20453PEN

Massima

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Il danneggiamento seguito da incendio, ai sensi dell'art. 424 c.p., comma 1, si configura quando l'azione di danneggiamento è accompagnata da un concreto pericolo di incendio, da valutarsi ex ante sulla base delle dimensioni, della diffusibilità e della difficoltà di spegnimento del fuoco, a prescindere dall'intenzione dell'agente di cagionare un incendio in senso proprio. Tale pericolo sussiste quando le fiamme hanno raggiunto proporzioni tali da potersi propagare ad altri beni e fabbricati, come dimostrato dall'impiego di più squadre di vigili del fuoco per un intervento prolungato e dall'utilizzo di acqua e schiumogeno, nonché dalla vicinanza degli oggetti incendiati ad edifici contigui e dalla presenza di liquidi infiammabili che avrebbero potuto favorire l'estensione del rogo. Inoltre, il concorso formale tra il reato di imbrattamento di cui all'art. 639 c.p. e quelli di ingiuria e minaccia di cui agli artt. 594 e 612 c.p. è configurabile quando le scritte offensive e minacciose apposte sugli edifici danneggiati esprimono un messaggio ingiurioso e intimidatorio, a prescindere dalla finalità di rivendicazione dell'azione criminosa. Infine, l'aggravante della pubblica fede di cui all'art. 625 c.p., n. 7, sussiste anche quando i beni danneggiati siano collocati in luoghi privati ma facilmente accessibili, senza adeguata sorveglianza o protezione, in modo tale da agevolarne il compimento dell'azione delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi Pietro - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 759/2012 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 02/04/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/04/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MONICA BONI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. PRATOLA Gianluigi, che ha concluso per il rigetto dei ricorsi;

udito il difensore avv. (OMISSIS) …

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