Cassazione penale Sez. I sentenza n. 49189 del 18 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:49189PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuazione tra reati presuppone l'anticipata ed unitaria ideazione di più violazioni della legge penale, presenti nella mente del soggetto nella loro specificità, almeno nei tratti generali. La prova dell'esistenza del medesimo disegno criminoso deve essere ricavata da indici esteriori significativi, quali l'omogeneità delle condotte, il bene giuridico offeso, il contenuto intervallo temporale, la sistematicità e le abitudini programmate di vita. Tuttavia, tali elementi hanno carattere sintomatico e non direttamente dimostrativo, essendo l'accertamento rimesso all'apprezzamento del giudice di merito, insindacabile in sede di legittimità se sorretto da motivazione adeguata e congrua, priva di vizi logici e travisamento dei fatti. In particolare, per riconoscere la continuazione tra il reato associativo e i reati-fine, il giudice deve valutare in concreto l'esistenza di indici rivelatori dell'unicità del disegno criminoso, che autorizzino la conclusione secondo cui i reati-fine siano stati programmati al momento della costituzione dell'associazione. In assenza di tali elementi, non è possibile desumere automaticamente il collegamento tra la condotta associativa e i successivi reati, anche se commessi durante il periodo di durata dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 2183/2014 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 11/06/2015;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO CAIRO;
Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar, Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, il quale ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte d'appello di Napoli, con ordinanza in data 11 giugno 2015, rigettava la r…

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