Il porto di coltelli o altri strumenti da punta o da taglio fuori dalla propria abitazione, senza giustificato motivo, integra il reato di porto abusivo di armi, a prescindere dalla lunghezza specifica dell'arma, essendo sufficiente che l'oggetto rientri nella previsione normativa. Nell'applicazione della pena, il giudice non è tenuto a valutare tutti i criteri indicati nell'art. 133 c.p., potendo limitarsi a considerare la gravità concreta del fatto e la pericolosità sociale dell'imputato, desumibili dalle circostanze del caso. Il giudizio di equivalenza tra le attenuanti generiche e le aggravanti contestate, pur in presenza di elementi favorevoli all'imputato, come lo stato di tossicodipendenza o il comportamento processuale, è congruamente motivato con riferimento alla pericolosità sociale e ai precedenti penali dell'imputato. Il reato di lesioni personali, contestato con l'aggravante del fine di commettere il delitto di rapina, è perseguibile d'ufficio, a prescindere dalla specifica indicazione delle norme di riferimento nell'imputazione.