Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39229 del 28 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:39229PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La denuncia di un cittadino nei confronti di un pubblico ufficiale, volta a rappresentare all'autorità giudiziaria comportamenti ritenuti non conformi alla realtà, non integra il reato di calunnia qualora il denunciante abbia allegato alla propria denuncia elementi documentali, come il proprio certificato penale, che dimostrino la veridicità delle circostanze esposte, anche se queste risultino in contrasto con le informazioni fornite dal pubblico ufficiale. In tali casi, il giudice deve valutare attentamente la condotta complessiva del denunciante, senza trascurare elementi probatori rilevanti come l'allegazione del certificato penale, al fine di accertare l'effettiva sussistenza degli elementi oggettivi e soggettivi del reato di calunnia. Il mancato apprezzamento di tali elementi da parte del giudice di merito può comportare l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AN. MA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 113/2008 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 14/01/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/10/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CARLO CITTERIO;

udito il P.G. in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. GRASSI.

RAGIONI DELLA DECISI…

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