Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 41838 del 7 ottobre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:41838PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato o modificato quando vengono meno le esigenze cautelari che ne hanno giustificato l'adozione, essendo onere del giudice valutare in concreto la persistenza di tali esigenze sulla base di elementi probatori specifici e non di meri sospetti o indizi. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente le ragioni per le quali ritiene che le esigenze cautelari permangano, non essendo sufficiente un mero richiamo formale ai presupposti di legge. Qualora il soggetto sottoposto a misura cautelare non abbia più interesse alla decisione, la rinuncia al ricorso determina l'inammissibilità dell'impugnazione, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, salvo che non siano allegati fatti indipendenti dalla sua volontà che abbiano determinato tale situazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) (OBBLIGHI) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 466/2014 TRIB. LIBERTA' di TORINO, del 14/04/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GAETANO DE AMICIS;

sentite le conclusioni del PG Dott. CANEVELLI Paolo che ha concluso per l'inammissibilita' per rinuncia.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 14 aprile 2014 il Tribunale del riesame di Torino, in parziale accoglimento dell'appello proposto ex articol…

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