La pubblica amministrazione, nell'esercizio del potere di autotutela, è tenuta a rispettare il termine di 18 mesi previsto dall'art. 21-nonies della legge n. 241/1990 per l'annullamento d'ufficio di un provvedimento favorevole al destinatario, salvo ricorrano i presupposti eccezionali per il superamento di tale limite temporale. Il principio di tutela del legittimo affidamento del cittadino, quale corollario dei principi di buon andamento e imparzialità di cui all'art. 97 Cost., impone all'amministrazione di valutare attentamente le conseguenze sfavorevoli che il tardivo esercizio del potere di autotutela può determinare sulla posizione giuridica del privato, il quale abbia regolarmente fruito del provvedimento favorevole per un significativo lasso di tempo. Pertanto, l'annullamento d'ufficio di un provvedimento amministrativo favorevole al destinatario, intervenuto oltre il termine di 18 mesi dalla sua adozione e in assenza di giustificati motivi di eccezionalità, si pone in contrasto con i principi di buona fede e tutela dell'affidamento, risultando illegittimo per violazione dell'art. 21-nonies della legge n. 241/1990.