Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22058 del 4 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:22058PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'interesse a impugnare, quale condizione della impugnazione e requisito soggettivo del relativo diritto, deve configurarsi in maniera immediata, concreta e attuale, sussistendo non solo al momento della proposizione del ricorso, ma anche al momento della sua decisione, affinché questa possa potenzialmente avere una effettiva incidenza di vantaggio sulla situazione giuridica devoluta alla verifica del giudice dell'impugnazione. La carenza di interesse sopravvenuta, determinata dalla mutata situazione di fatto o di diritto intervenuta medio tempore, che assorbe la finalità perseguita dall'impugnante o rende la stessa priva di rilevanza per il superamento del punto controverso, comporta l'inammissibilità del ricorso per sopravvenuta carenza d'interesse, senza che ciò determini la condanna alle spese ed alla sanzione pecuniaria prevista in via ordinaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenic - rel. Consigliere

Dott. SARACEBI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/09/2020 del TRIB. SORVEGLIANZA di LECCE;
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
lette le conclusioni del PG;
Il Procuratore generale, ((omissis)), chiede il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre avverso l'ordinanza del Tribunale di sorveglianza di Lecce del 15 settembre 2020, che ha rigettato la richiesta di applicazione della misura alternativa alla detenzione dell'…

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