Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22248 del 8 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:22248PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini della configurabilità del reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, non è rilevante che il diritto che si sia inteso tutelare sussista in concreto, bensì solo che, invece di farlo valere in giudizio, lo si sia esercitato in modo antigiuridico, sicché, ove la contestazione con il soggetto passivo sia insorta proprio in merito al diritto di questi al mantenimento del bene su cui è operata la violenza, nessun rilievo ha la titolarità di quel bene da parte del soggetto attivo. (Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto immune da vizi la sentenza di condanna dell'imputato che aveva usato violenza sulle cose per impedire alla persona offesa di permanere sul fondo, la cui legittima detenzione era oggetto di disputa).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/10/2020 della CORTE APPELLO di POTENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CALASELICE BARBARA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FILIPPI PAOLA che ha concluso chiedendo il rigetto dell'istanza di rinvio e la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
SI DA' ATTO DELLA RICHIESTA DI RINVIO DELL'AVV.TO (OMISSIS).
RITEN…

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