Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42594 del 22 ottobre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:42594PEN

Massima

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Il reato di minaccia grave di cui all'art. 612 c.p. si configura quando la condotta, valutata secondo un criterio medio e in relazione alle concrete circostanze del fatto, sia idonea a cagionare effetti intimidatori sul soggetto passivo, a prescindere dall'effettivo verificarsi del turbamento psichico. Pertanto, la minaccia deve ritenersi sussistente anche quando provenga da un soggetto che, pur essendo stato assolto dall'accusa di aver commesso un grave reato, abbia comunque individuato nella vittima un possibile destinatario di azioni ritorsive, in quanto tale situazione rende la minaccia stessa ancor più credibile e concreta, a prescindere dalla personalità dell'agente e dalla sua effettiva capacità di nuocere. Inoltre, il particolare stato d'animo in cui versa il soggetto attivo, derivante dalla rievocazione di tragici eventi, non vale a escludere la configurabilità del reato, in quanto tale circostanza può anzi rendere la minaccia più credibile e intimidatoria. Ciò in quanto il reato di minaccia grave è un reato di pericolo, per la cui integrazione non è necessario che si verifichi in concreto uno stato di intimidazione, essendo sufficiente che la condotta sia idonea a limitare la libertà psichica della vittima mediante la prospettazione di un pericolo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Caltanissetta;
avverso la sentenza emessa il 23/10/2014 dalla Corte di appello di Caltanissetta all'esito del processo penale celebrato nei confronti di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
visti gli atti, la sentenza impugnata ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. CARDINO Alberto che ha concluso chiedendo l'…

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