Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 26013 del 22 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:26013PEN

Massima

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L'attenuante di cui all'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990 per la collaborazione processuale nel traffico di stupefacenti può essere riconosciuta solo quando la collaborazione dell'imputato abbia portato a risultati concreti e apprezzabili ai fini della lotta al traffico di droga, come l'interruzione dell'attività delittuosa o il sequestro di sostanze stupefacenti. La mera rivelazione di circostanze di cui l'imputato era a conoscenza, senza che ciò abbia condotto a risultati significativi, non è sufficiente per l'applicazione di tale attenuante, la quale presuppone un contributo effettivo e proficuo dell'imputato alle indagini. La Corte di Cassazione ha più volte affermato questo principio, ribadendo che l'attenuante in questione è finalizzata a premiare solo i comportamenti collaborativi che abbiano concretamente inciso sulla repressione del traffico di droga.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MORGIGNI Antonio - Presidente

Dott. CAMPANATO Graziana - Consigliere

Dott. GALBIATI Ruggero - Consigliere

Dott. ROMIS Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. MAISANO Giulio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 10/01/2006 della CORTE APPELLO di TORINO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. ROMIS Vincenzo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IANNELLI Mario che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza in data 7 novembre 2001 il G.I.P. del Tribunale di Torino condannava Ma. Gi. al…

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