Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14354 del 16 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:14354PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La configurazione dell'aggravante della finalità di discriminazione o di odio etnico, nazionale, razziale o religioso, di cui all'art. 3 della Legge n. 205 del 1993, non richiede che la condotta incriminata sia destinata o potenzialmente idonea a rendere percepibile all'esterno e a suscitare il riprovevole sentimento o il pericolo di comportamenti discriminatori o di atti emulatori. Tale aggravante è configurabile quando essa si rapporti, nell'accezione corrente, ad un pregiudizio manifesto di inferiorità di una sola razza, senza che rilevi la mera mozione soggettiva dell'agente. Il giudice di merito, sulla base del corretto esame delle risultanze probatorie, può legittimamente ritenere integrata tale aggravante anche in assenza di terze persone, qualora accerti che le parole e i cori proferiti dagli imputati riguardavano l'esaltazione di regimi totalitari razzisti e tendenti alla realizzazione dello sterminio e della violenza. Il sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza impugnata è limitato a verificare che essa sia effettiva, non manifestamente illogica e internamente coerente, senza poter procedere ad una rilettura autonoma degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. Nel caso di doppia conforme, il vizio di travisamento della prova è deducibile in sede di legittimità solo se l'argomento probatorio asseritamente travisato sia stato per la prima volta introdotto come oggetto di valutazione nella motivazione del provvedimento di secondo grado. Il mero risarcimento del danno intervenuto in appello non vale a rendere operativa la diminuente di cui all'art. 62, n. 6, c.p., che presuppone la riparazione integrale del danno prima del giudizio, né può essere posto in relazione con la concessione o meno delle attenuanti generiche, che è correlata alla resipiscenza dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. SABEONE Gerar - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 674/2010 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 23/11/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 23/01/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. GAETA Pietro che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso …

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