Cassazione penale Sez. II sentenza n. 9518 del 2 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:9518PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel procedimento di prevenzione, è tenuto a compiere una valutazione complessiva e attualizzata della persistente condizione di pericolosità sociale del soggetto sottoposto alla misura, senza alcun automatismo valutativo e decisorio, prendendo in considerazione gli elementi originariamente acquisiti e correlando gli stessi all'evoluzione della personalità del proposto in relazione all'eventuale periodo di detenzione patito e alle ulteriori emergenze processuali. Anche nei confronti di indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso, il requisito dell'attualità della pericolosità deve essere accertato, non potendosi fare esclusivo affidamento sulla presunzione semplice relativa alla stabilità del vincolo associativo, la cui validità deve essere verificata alla luce degli specifici elementi di fatto desumibili dal caso concreto. La persistenza della pericolosità sociale è un presupposto generale di applicabilità delle misure di prevenzione, che deve sussistere tanto al momento della decisione quanto al momento dell'esecuzione della misura, non essendo sufficiente il mero riferimento a condotte delittuose pregresse, ma richiedendosi l'accertamento di manifestazioni e comportamenti antisociali indicativi della perdurante pericolosità del soggetto. Nell'ambito del giudizio di prevenzione, il sindacato di legittimità del provvedimento impugnato è limitato alla sola violazione di legge, ricomprendendo in tale nozione la motivazione inesistente o meramente apparente, mentre sfugge al controllo di legittimità la deduzione di sottovalutazione di argomenti difensivi che siano stati comunque presi in considerazione dal giudice o risultino assorbiti dalle argomentazioni poste a fondamento del provvedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli ill.mi sig.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. DE SANTIS ((omissis)) - Rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso il decreto della Corte d'Appello di Palermo del 21/6/2017, depositato il 2/10/2017 Visti gli atti, il decreto impugnato e il ricorso;
udita nell'udienza camerale del 7/02/2018 la relazione fatta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
letta la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso
RITENUTO IN FATTO
1.Con l'impugnato decreto la Corte d'Appello di …

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