Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27581 del 26 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27581PEN

Massima

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Il giudice del riesame, nel confermare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, deve adeguatamente motivare in ordine alla sussistenza del pericolo concreto di reiterazione del reato, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, quali la gravità dei fatti, la personalità dell'indagato e la sua pregressa condotta, senza che l'apparente incensuratezza possa di per sé escludere l'applicazione della misura più afflittiva. Inoltre, la mancata traduzione degli atti in una lingua comprensibile all'indagato, ove ritualmente eccepita, determina la nullità dell'interrogatorio e dell'ordinanza di convalida, ma non può essere fatta valere nel giudizio di riesame, essendo rilevabile esclusivamente con l'impugnazione della decisione sulla convalida. Infine, il giudice deve motivare in modo specifico sull'infungibilità di misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari con controllo elettronico, qualora l'indagato non disponga di un domicilio idoneo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. CATENA Rossella - Consigliere

Dott. Scarl INI Enrico V. S - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/12/2022 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere LUCA PISTORELLI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Picardi Antonietta, che ha richiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale di Roma. In funzione di giudice del riesame, ha confermato il provvediment…

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