Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32800 del 23 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:32800PEN

Massima

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Il programma associativo di un'associazione per delinquere va tenuto distinto dal disegno criminoso la cui unicità costituisce presupposto essenziale per la configurabilità della continuazione tra più reati. La continuazione richiede che l'autore abbia già previsto e deliberato in origine, per linee generali, l'iter criminoso da percorrere e i singoli reati attraverso i quali esso si snoda. Pertanto, la mera partecipazione ad un'associazione per delinquere non può costituire, di per sé sola, prova dell'unicità di disegno criminoso fra i reati commessi per il perseguimento degli scopi dell'associazione. La configurabilità della continuazione tra reato associativo e reati-fine si risolve in una "quaestio facti" la cui soluzione è rimessa di volta in volta all'apprezzamento del giudice di merito, il quale deve valutare, sulla base delle risultanze processuali, se sussistano i presupposti per l'applicazione dell'istituto, con particolare riferimento all'autonomia oggettiva dei vari fatti per i quali è stata riportata condanna, anche in relazione all'eventuale apprezzabile lasso temporale intercorso tra i diversi reati. Tali valutazioni, se sorrette da motivazione adeguata e logicamente coerente, non possono essere sindacate in sede di legittimità, se non in presenza di significative incongruenze motivazionali sul piano logico o giuridico ed effettivi e verificabili travisamenti delle risultanze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO Maria Cristina - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 317/2012 TRIBUNALE di NAPOLI, del 28/03/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO CAVALLO;

lette le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar il quale ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il Tribunale di Napoli, decidendo quale giudice dell'esecuzione, con provvedimento del 28 marzo 2013 ha rigettato la richiesta presentata da (O…

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