Cassazione penale Sez. I sentenza n. 56165 del 13 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:56165PEN

Massima

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Il lavoro di pubblica utilità, disposto in sostituzione della pena detentiva, comporta che, in caso di revoca del beneficio per mancata osservanza delle prescrizioni, il giudice debba detrarre dalla pena complessivamente inflitta il periodo di positivo svolgimento dell'attività lavorativa, secondo i criteri di ragguaglio previsti dalla legge. La revoca della sanzione sostitutiva non comporta pertanto il ripristino integrale della pena originaria, ma solo della quota residua, calcolata sottraendo il quantum di lavoro di pubblica utilità già eseguito. Il giudice è tenuto a verificare concretamente la durata del periodo di lavoro svolto dal condannato e a operare la conseguente detrazione dalla pena detentiva da espiare, non potendo procedere al mero ripristino della pena originaria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 27/03/2018 del GIP TRIBUNALE di VICENZA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANTONIO CAIRO;
Letta la requisitoria del Dott. ((omissis)) sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte che ha chiesto annullamento con rinvio del provvedimento impugnato limitatamente all'accertamento di eventuale lavoro di pubblica utilita' svolto dal condannato e alla conseguente detrazione del suddetto lavoro dalla pena…

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