Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26222 del 13 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:26222PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, deve tenere conto non solo degli elementi probatori specificamente riferiti al fatto contestato, ma anche della pericolosità sociale dell'indagato desumibile dai suoi precedenti penali e dalla modalità professionale di commissione del reato, anche se commesso in tempi ravvicinati in luoghi diversi. L'omessa trasmissione al tribunale del riesame di atti acquisiti nel procedimento cautelare non determina la caducazione della misura applicata, se l'indagato non dimostra che tali atti rivestivano carattere decisivo ai fini della ricostruzione della vicenda. Il controllo di legittimità sulla motivazione del provvedimento cautelare non può spingersi fino a una rivalutazione del merito delle valutazioni probatorie effettuate dal giudice di merito, essendo precluso alla Corte di cassazione un sindacato di tale natura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 24/01/2019 del Tribunale della liberta' di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito il difensore, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza emessa il 24/01/…

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