Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15690 del 27 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:15690PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la possibilità di sostituire la pena detentiva con una sanzione alternativa ai sensi della legge n. 689 del 1981, compie un accertamento di fatto insindacabile in sede di legittimità, salvo che la motivazione non risulti manifestamente illogica. Tale valutazione deve tenere conto dei criteri previsti dall'art. 133 c.p., tra cui i precedenti penali e giudiziari del condannato, al fine di verificare se vi sia il concreto pericolo che le prescrizioni della sanzione sostitutiva non vengano adempiute. Pertanto, il giudice può legittimamente negare la sostituzione della pena detentiva quando, sulla base di una motivazione adeguata, ritenga che il condannato, in ragione della sua pregressa condotta, non offra sufficienti garanzie di un positivo reinserimento sociale attraverso l'esecuzione della sanzione alternativa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - rel. Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/01/2019 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ALFREDO MANTOVANO;
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero, in giudizio trattato ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La CORTE DI APPELLO di TORINO, con sentenza in data 10/01/2019, confermava la sentenza …

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