Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7636 del 27 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:7636PEN

Massima

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Il riconoscimento del vizio parziale di mente, ai sensi dell'art. 89 c.p., comporta la riduzione della pena entro i limiti di un terzo, e non della metà, come erroneamente applicato dal giudice di merito. Inoltre, in presenza di tale condizione mentale, ritenuta potenzialmente pericolosa, il giudice è tenuto a valutare l'applicazione di una misura di sicurezza, ai sensi dell'art. 219 c.p., a tutela della collettività. La pena pecuniaria, pur essendo stata irrogata, può essere sostituita, in alternativa, con pene detentive quali l'obbligo di permanenza domiciliare o il lavoro di pubblica utilità, in applicazione del principio di adeguatezza della sanzione al fatto e alla personalità dell'imputato, nel rispetto dei criteri di proporzionalità e umanità della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 30.6.2010 da:

Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Ancona;

avverso la sentenza del Giudice di Pace di Recanati del 12 aprile 2010 nel procedimento penale a carico di:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS).

Sentita la relazione del consigliere dr. Paolo Antonio BRUNO.

Sentite le conclusioni del P.G. in sede, in persona del Sostituto dr. Maria Giuseppina Fodaroni, che ha chiesto l'annullamento c…

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