Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27195 del 13 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:27195PEN

Massima

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Il reato di violazione delle prescrizioni imposte dalla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, di cui all'art. 75, comma 2, del d.lgs. n. 159 del 2011, è integrato esclusivamente dalla violazione delle prescrizioni c.d. "specifiche", che hanno un autonomo contenuto precettivo, e non anche dalla mera inosservanza delle prescrizioni generiche di "vivere onestamente" e "rispettare le leggi", in quanto tali prescrizioni generiche non sono in grado di influire concretamente sul comportamento del sorvegliato speciale e non consentono allo stesso di conoscere e prevedere le conseguenze della loro violazione. Pertanto, la condotta del sorvegliato speciale che violi soltanto le predette prescrizioni generiche non può essere ritenuta penalmente rilevante ai sensi della citata disposizione normativa. Al contrario, integra il reato di resistenza a pubblico ufficiale, di cui all'art. 337 c.p., la condotta del soggetto che, alla intimazione di fermarsi per un controllo, si dia alla fuga alla guida di un veicolo, ponendo in pericolo l'incolumità degli agenti inseguitori e degli altri utenti della strada con una condotta di guida obiettivamente pericolosa. In tali casi, la condotta del soggetto non si limita a una mera sottrazione all'intervento degli agenti, ma si concretizza in una vera e propria opposizione all'atto di ufficio, attraverso l'utilizzo di una modalità di fuga idonea a ostacolare l'attività degli agenti e a mettere a repentaglio la sicurezza pubblica. Quanto alla determinazione della pena, la Corte di cassazione, in applicazione dei nuovi poteri conferiti dall'art. 620, lett. l), c.p.p., può procedere direttamente alla rideterminazione della stessa, senza necessità di rinvio, qualora ritenga di poter applicare i medesimi criteri già adottati dai giudici di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/03/2017 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa GIORDANO ((omissis))NA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa LOY MARIA FRANCESCA che conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 3 marzo 2017 la Corte di appello di Bari, con le gia' conc…

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