La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il ricorso collettivo proposto da un elevato numero di candidati esclusi dall'accesso ai corsi di laurea a numero programmato in medicina e chirurgia e in odontoiatria e protesi dentaria è inammissibile, in quanto le posizioni sostanziali e processuali dei ricorrenti non risultano omogenee, essendo essi caratterizzati da punteggi e posizioni in graduatoria assai diversificati, con alcuni soggetti decaduti dalla graduatoria per mancata conferma dell'interesse a permanervi entro il prescritto termine. Pertanto, l'accoglimento della domanda di alcuni ricorrenti risulterebbe incompatibile con l'accoglimento di quelle degli altri, in violazione del principio di omogeneità delle posizioni sostanziali e processuali dei ricorrenti in un ricorso collettivo. Inoltre, le censure articolate dai ricorrenti risultano in gran parte generiche e prive di idoneo supporto probatorio, non superando il vaglio di ammissibilità. Infine, il meccanismo della decadenza dalla graduatoria per mancata conferma dell'interesse all'immatricolazione entro il termine previsto dal bando, ritenuto dalla giurisprudenza non sproporzionato né eccessivamente oneroso, è stato correttamente applicato dalle amministrazioni resistenti.