Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 17450 del 5 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17450PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel determinare la pena entro il minimo e il massimo edittale, esercita un potere discrezionale insindacabile in sede di legittimità, purché la decisione sia il risultato di una valutazione globale dei fatti e della personalità del reo, sorretta da adeguata motivazione. Anche in presenza di elementi favorevoli come l'incensuratezza e il parziale risarcimento del danno, il giudice può legittimamente negare le attenuanti generiche e comminare una pena non prossima al minimo edittale, qualora ritenga prevalenti gli elementi di negativa valutazione della personalità dell'imputato, emergenti dalla gravità e pluralità dei reati commessi e dalla "professionalità" della loro esecuzione, attraverso la predisposizione di uomini e mezzi. La coerenza e la non manifesta illogicità della motivazione su tali aspetti la rendono insindacabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO Carlo G. Presidente del 13/01/2 -

Dott. ROMIS ((omissis)) SENTE -

Dott. D'ISA ((omissis)) N. -

Dott. IZZO Fausto rel. Consigliere REGISTRO GENER -

Dott. VITELLI CASELLA ((omissis)) N. 9079/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SH. Em. , n. in (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Venezia del 23/11/2009 (n. 1763/09; n. R.G. 1217/09);

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IZZO Fausto;

Udite le conclusioni del Procuratore Generale Dott. GIALANELLA Antonio, che ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza…

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