Il Codice della Strada e il relativo Regolamento di esecuzione disciplinano l'apertura di nuovi accessi carrabili e la regolarizzazione di quelli preesistenti, imponendo il rilascio di una preventiva autorizzazione da parte dell'ente proprietario della strada. Tale disciplina si applica anche agli accessi carrabili preesistenti all'entrata in vigore del Codice della Strada del 1992, i quali devono essere sottoposti a verifica e, se del caso, regolarizzati in conformità alle nuove prescrizioni. L'ente proprietario della strada, nell'esercizio della propria discrezionalità tecnica, può negare l'autorizzazione all'apertura o al mantenimento di un accesso carrabile qualora non siano rispettate le condizioni previste dalla legge, come la distanza minima da altre intersezioni e la correlazione funzionale con un'area idonea allo stazionamento dei veicoli. La deroga alle distanze minime tra accessi, prevista dall'art. 45, comma 3, del Regolamento di esecuzione, è di stretta interpretazione e può essere applicata solo in presenza di specifiche condizioni, quali la gravosità della realizzazione di strade parallele, la densità degli insediamenti e la zonizzazione urbanistica edificabile, che non ricorrono nel caso di un immobile situato in aperta campagna.