Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15595 del 26 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:15595PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esercizio del controllo sulla motivazione della sentenza impugnata, non può sostituire la propria valutazione dei fatti e del compendio probatorio a quella effettuata dal giudice di merito, essendo preclusa la rilettura autonoma degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione. Il sindacato di legittimità è limitato alla verifica della manifesta illogicità, contraddittorietà o mancanza della motivazione su aspetti essenziali tali da imporre una diversa conclusione del processo, senza poter censurare la persuasività, l'inadeguatezza o la mancanza di rigore della motivazione stessa, quando questa non risulti manifestamente illogica o contraddittoria. Ai fini della diminuzione della pena per vizio parziale di mente, è necessario che al momento del fatto sussista uno stato patologico oggettivamente rilevante, tale da cagionare una incapacità di intendere e di volere nel reo, non essendo sufficiente una semplice anomalia del carattere o una condizione di instabilità psicologica connessa ad eventi esterni. L'attenuante dei motivi di particolare valore morale e sociale, di cui all'art. 62 c.p., comma 1, n. 1, non può trovare applicazione se il fatto di particolare valore morale o sociale esiste soltanto nell'erronea opinione del soggetto attivo del reato, essendo necessaria l'obiettiva rispondenza del motivo perseguito a valori etici o sociali effettivamente apprezzabili e riconosciuti preminenti dalla collettività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), NATO A (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12 aprile 2019 della CORTE DI APPELLO di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA DANIELA BORSELLINO;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Manuali Valentina che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Palermo, parzialmen…

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