Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La superficie espositiva massima per gli impianti pubblicitari privati, fissata nel 7,5% della superficie espositiva complessiva dal Piano Generale degli Impianti Pubblicitari e di Affissione (P.G.I.P.A.) del Comune, si applica anche al rinnovo delle autorizzazioni già rilasciate e scadute di validità. Pertanto, il Comune può legittimamente negare il rinnovo di tali autorizzazioni qualora il predetto limite massimo sia stato abbondantemente superato dalle esistenti autorizzazioni già rilasciate ad altri soggetti privati. Il Piano Generale degli Impianti Pubblicitari e di Affissione (P.G.I.P.A.) prevede espressamente la rimozione degli impianti pubblicitari installati dai privati alla scadenza dell'autorizzazione, senza contemplare alcun diritto di "insistenza". Inoltre, le autorizzazioni rilasciate per l'installazione di "cartelli pubblicitari" non possono essere equiparate agli "impianti di arredo urbano", per i quali il Piano Generale prevede un regime giuridico differente. Infine, l'omessa comunicazione del preavviso di diniego è irrilevante ai sensi dell'art. 21-octies, comma 2, della Legge n. 241/1990, qualora il contenuto dispositivo del provvedimento finale non avrebbe potuto essere diverso da quello adottato.