Il diritto di proprietà privata su un'area non può essere negato in toto dall'Amministrazione comunale sulla base di meri dati catastali, in assenza di una adeguata istruttoria che tenga conto dei titoli di proprietà prodotti dai privati. Ove i privati abbiano fornito prova documentale della loro titolarità, l'Amministrazione non può limitarsi a contestare tale prova sulla base di elementi insufficienti, ma deve procedere ad un accertamento più approfondito, anche mediante l'acquisizione di ulteriori mezzi di prova, prima di adottare un provvedimento che incida sulla proprietà privata. Inoltre, l'Amministrazione non può esercitare il potere di autotutela possessoria previsto dall'art. 378 della L. n. 2248/1865 oltre il termine annuale stabilito dall'art. 1168 c.c., dovendo invece agire nell'ambito dei poteri repressivi di cui all'art. 35 del D.P.R. n. 380/2001, i quali non sono soggetti al medesimo limite temporale. Infine, la mancata partecipazione dei privati ad un mero accertamento di fatto, come la constatazione della presenza di una catena metallica, non determina di per sé un vizio del provvedimento successivamente adottato, in assenza della prova di un concreto pregiudizio per la loro posizione.