Cassazione penale Sez. I sentenza n. 51947 del 24 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51947PEN

Massima

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Il concorso di più soggetti nell'attività di formazione di falsa documentazione finalizzata al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, mediante il supporto di pratiche di emersione del lavoro irregolare attraverso l'utilizzo di modelli F24 falsificati, integra il reato di cui agli artt. 476 e 482 c.p. e art. 12, comma 5, del D.Lgs. n. 286/1998, essendo tale condotta funzionale a un'attività di lucro volta a consentire la permanenza illegale in Italia di numerosi cittadini extracomunitari, con la collaborazione di più soggetti che, a vario titolo, partecipano all'iniziativa delittuosa. La responsabilità del concorrente può essere affermata sulla base di elementi probatori quali le dichiarazioni di persone informate sui fatti, le intercettazioni e il rinvenimento della falsa documentazione, anche laddove il suo intervento sia stato successivo rispetto all'attivazione delle pratiche di regolarizzazione da parte di altro concorrente, in quanto il suo contributo si inserisce in un disegno criminoso unitario. L'applicazione della recidiva, in assenza di specifiche deduzioni difensive, e la determinazione della pena in concreto, in mancanza di censure puntuali sull'esercizio del potere discrezionale del giudice, risultano adeguatamente motivate. Pertanto, il ricorso avverso la sentenza di condanna è infondato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella P. - Presidente

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. BINENTI Roberto - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/10/2018 della Corte di appello dell'Aquila;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Binenti Roberto;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. PEDICINI Ettore, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello dell'Aquila con la sentenza indicata in epigrafe, per quanto qui …

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