Il fallimento di una società in liquidazione può essere dichiarato entro un anno dalla sua cancellazione dal registro delle imprese, qualora l'insolvenza si sia manifestata anteriormente alla medesima o entro l'anno successivo. A tal fine, il giudice deve accertare l'esistenza di una "lampante" insolvenza della società in epoca antecedente alla cancellazione, senza che sia necessario verificare la sussistenza di "fatti esteriori" manifestatisi successivamente. L'accertamento dello stato di insolvenza è diretto unicamente a stabilire se gli elementi attivi del patrimonio sociale consentano di assicurare l'eguale ed integrale soddisfacimento dei creditori sociali, non rilevando, ai fini della legittimazione attiva dei creditori istanti, l'esistenza di garanzie a tutela di alcuni dei crediti vantati. Inoltre, l'assenza di una "seria contestazione" dei crediti vantati dai creditori istanti può essere desunta dall'esito dell'accertamento incidentale condotto dal giudice, anche in presenza di impugnazioni pendenti avverso i titoli giudiziari che li hanno riconosciuti, qualora tali impugnazioni non appaiano sorrette da motivi idonei ad ottenerne l'integrale riforma.